I miei primi quarant’anni…
Sauro Sabattini

Sauro Sabattini
Dopo il lungo (e felice) periodo da scooterista, coinciso che più o meno con la sua collaborazione con Scooter Magazine, con l‘arrivo della pensione gli è tornata la voglia di moto. Quella con le marce, la frizione, tanti cavalli e la posizione di guida, con le mani leggermente caricate sul manubrio, che fa passare i dolorini di “gioventù”. Un miracolo, forse, ma preferisce pensare che la moto sia il suo unguento! Ovviamente non ha abbandonato del tutto lo scooter e la incredibile comodità che comporta e permette. Usa saltuariamente un T-Max 530DX, con su il suo bel variatore Pinasco (non solo in ricordo dei vecchi tempi, ma anche perché va meglio!), e non gli dispiace affatto farlo, anzi. È dell’idea che la moto mantenga giovani: forse non è solo una idea, stando ai commenti della gente riguardo alla sua età, che è veneranda ma che non traspare (o almeno è quello che dicono gli altri!). Tutto ciò che ha imparato dai tecnici di Scooter Magazine è servito anche per le moto: un nuovo modo di agire, ma i presupposti tecnici sono gli stessi. Non ha mai perso la mano nei confronti della meccanica. Il montaggio di un variatore, o anche di particolari Racing, è ancora alla sua portata, tanto è vero che il suo garage (anzi i suoi garage) hanno sempre un mezzo “ospite” da manutenzionare, modificare, a volte persino riparare. Ha acquisito nel tempo molte nozioni sulla elettronica di bordo e sulla riprogrammazione delle centraline. Di frequente scrive mappe tramite programmi specifici, anche su richieste particolari da parte degli utenti. Ma fondamentalmente rimane quella “vecchia mascotte” che si è palesata nei viaggi con la redazione di Scooter Magazine: per chi non ci conosceva all’epoca, fu sottoposto dai due “gaglioffi” Borelli e Mancini a prove iniziatiche, come la guida dello scooter di ritorno dall’Intermot in Germania nel tratto sulle Alpi e sotto la pioggia gelida. “Culo de fero” per sempre…