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Honda Dio ZX Mox Creazioni

La vendetta del giusto

di Pierluigi Mancini
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Da Scooter magazine n. 186 – agosto 2010

La vendetta del giusto

Paco Carpentiere è entrato in punta di piedi nel trofeo Stage6 con un Honda ZX, una scelta totalmente fuori dai canoni. Eppure oggi il suo è uno degli scooter più competitivi e tecnicamente interessanti della categoria AMA…

Partiamo da un antefatto: manca un ricambio generazionale nella scuola dei preparatori.
Oggi si va in pista e si punta sul mezzo con cui tutti vincono, si monta il materiale vincente e, se si ha la possibilità, si va da chi ha la “roba buona” per montarla e fare bella figura. A che cosa si sta riducendo il lavoro del preparatore? A smontare e rimontare un blocco motore preso a noleggio da qualcuno?
É inutile nascondersi dietro a un dito: le cose stanno in questi termini. Di gente che prova, riprova e segue strade diverse dal branco delle pecore ce n’è sempre di meno. Chi segue le gare sa benissimo a cosa mi riferisco: sono in molti quelli che arrivano in pista al sabato, che vanno dal guru di turno per farsi dare il motore buono. Lo pagano, ci corrono e poi, alla domenica, rismontano tutto e se ne tornano a casa.
Io una cosa del genere non la farei mai: meglio ultimo, ma con la mia testa, che primo e dover ringraziare qualcuno.
Paco Carpentiere non è uno di questi preparatori in grado di smontare e rimontare un blocco motore in 5 minuti. E’ uno che, per passione, ha deciso di elaborare soltanto un certo tipo di scooter e farsi le cose da solo. E’ una persona cordiale: un vero gentleman, una razza in via di estinzione nelle piste di tutto il mondo, dove quello che conta ormai è vincere a tutti i costi, anche buttando in terra qualcuno senza troppi ripensamenti.

Paco ha deciso di correre con un Honda Dio ZX e lo ha fatto non solo per una insana passione verso questi scooter, ma perché ha sempre creduto fermamente in questo progetto. Non ha avuto la pappa pronta, s’è dovuto fare tutto con le sue mani: sperimentando, inventando, studiando.

Guardando uno come lui, gente che corre con uno Zip SP e se lo trova davanti, dovrebbe fare un sano hara kiri e cospargersi la testa di cenere. Sappiamo tutti che con i materiali attuali basta comprare un kit completo, montarlo rispettando le regole di base della meccanica per poter essere competitivi con un Piaggio… e oggi anche con un Minarelli. Un’altra storia è prendere uno scooter sconosciuto ai più e permettersi di fare risultato senza avere alle spalle un colosso che investe centinaia di migliaia di Euro.
Non credo che nessuno si offenderà se, su queste pagine, do una stretta di mano virtuale a Paco e ai suoi ragazzi: loro hanno interpretato al meglio una gara di scooter, hanno imparato a non seguire il branco e hanno imparato moltissimo. Molto più che a smontare e rimontare un motore, a gonfiare le gomme, a fare la miscela o a pulire le carene col lucidacruscotti!

Sviluppo costante
Paco Carpentiere, scegliendo lo ZX con motore orizzontale come base di partenza, sapeva benissimo a cosa andava incontro. Il motore c’è tutto: ha un carter eccezionale, il miglior pacco lamellare tra gli scooter 50, beneficia del raffreddamento a liquido come da regolamento Stage6 anche se originariamente era raffreddato ad aria e, per fortuna, può utilizzare i gruppi termici per scooter Piaggio, avendo lo stesso interasse dei prigionieri.
Tutto il resto è inventato, creato dal nulla o quasi…
Questa ultima evoluzione del motore è stato montato il nuovo cilindro Stage6 R/T con basetta, sfruttando la coincidenza dei prigionieri poc’anzi menzionata.
A questo gruppo termico è stata abbinata un’espansione Yasuni di derivazione Piaggio, un albero motore Malossi rivisto nella bilanciatura, mentre la pompa dell’acqua è una Minarelli montata su un supporto realizzato direttamente in Mox.
Novità interessanti rispetto alla scorsa stagione sono nelle innumerevoli modifiche effettuate a livello di motore, tra cui il supporto esterno per l’asse di supporto delle pulegge condotte, in linea con quanto visto sinora sui motori Piaggio e Minarelli a braccio lungo.
Un profondo lavoro di affinamento ha invece riguardato la ciclistica, per migliorare la già eccellente base di partenza di questo scooter.

In pista
Mentre prendo la via della pista, dopo essere sceso da un Malaguti Phantom, guidare uno ZX trasmette le stesse sensazioni di una minimoto. E’ piccolissimo ma, nonostante ciò, è comodo ed ergonomico. Se non fosse per l’ingombro di parte del radiatore, che si fa sentire sulla pedana, sarebbe perfetto!

I comandi e le leve sono anni luce più piacevoli da utilizzare di quelli di uno scooter italiano: sotto questo punto di vista abbiamo ancora tanto da imparare dai giapponesi…

Entrare in sintonia con questa ciclistica è un gioco da ragazzi e già dopo un paio di curve mi trovo in perfetta sintonia con l’insieme, anche se avrei preferito un setting leggermente più soft della forcella nei primi millimetri di escursione. Poco importa…

Quello che risulta evidente è che la velocità di percorrenza di curva e la staccata sono le armi migliori di questo scooter: lo Zip SP, il suo rivale più acerrimo, non può nulla rispetto alla sua superiorità. Il motore e oltre 10 anni di sviluppo non si colmano con 2 stagioni di gare, ma a livello di ciclistica la base di partenza Honda è nettamente superiore a quella Piaggio.
Il motore no.
Intendiamoci: questo ZX va forte, molto più di altri Zip che abbiamo provato sino ad oggi, ma se si fa un confronto con i migliori SP Trofeo che abbiamo provato, ci sono 5 km/h di velocità massima di differenza e oltre 1 secondo nello 0-150 metri. Niente di trascendentale, ma occorre ancora lavorare in questo senso. Già rispetto al motore dello scorso anno, questo è un altro pianeta ed è chiaro che Paco ha preso la strada giusta per togliersi delle bellissime soddisfazioni, come la prima fila ad Ottobiano di quest’anno. Lavorando su albero motore, scarico e trasmissione, questo gap si potrebbe ridurre drasticamente. E allora, a quel punto, il fattore ciclistica farebbe la differenza…
La domenica dopo il test il pilota di questo ZX, Enrico Ganino, ha colto un 10° posto in gara 2 del trofeo Stage6 AMA, in piena rimonta. In alcuni tratti, in quelli più guidati, era nettamente più veloce degli Zip! Considerando che gli iscritti erano 56, quasi tutti Piaggio, è evidente che un risultato del genere ha lo stesso sapore di una vittoria per Paco ed Enrico…

Scheda tecnica
Honda Dio ZX trofeo Stage6 cat. AMA
Motore
Gruppo termico: Stege 6 R/T derivazione Piaggio preparato
Albero motore: Malossi RHQ biella interasse 80 mm rivisto nella bilanciatura
Basetta cilindro: Mox 5mm
Espansione: Yasuni
Basetta per collettore Piaggio: Mox

Carburatore: Dell’Orto PHBG 19 con diffusore centrato
Airbox: kart modificato 2 litri
Accensione: originale Honda a volano
Centralina: anticipo variabile Malossi Digitronic Piaggio Zip
Pompa acqua: derivata Minarelli con flangia Mox
Radiatori artigianali
Supporto asse campana frizione ricavato su carter Mox
Trasmissione
Variatore: Malossi per Minarelli rivisto con piattello Malossi Honda
Correttore di coppia: Malossi Torque Driver
Molla: Kitaco
Frizione: Stage6
Campana: Stage6
Rapporti primari: Malossi 16/31
Ciclistica

Sospensione anteriore: forcella originale con pompante idraulico aggiuntivo Stage6 Mox
Sospensione posteriore: Stage6 R/T
Freno anteriore: disco 190 mm, pinza Brembo doppio pistoncino, staffa Scootertuning

Strumentazione: Stage6
Pneumatici: Sawa

Il preparatore
Mox Creazioni di Paco Carpentiere
https://www.facebook.com/marino.carpentiere
Specializzazione: preparazioni estetiche e meccaniche scooter giapponesi, Honda ZX, realizzazione di kit artigianali di trasformazione. Assistenza gare.

I nostri rilevamenti

Honda Dio ZX Mox creazioni
Regime innesto frizione 9350 giri/min.
Accelerazione km/h tempo (secondi) regime di rotazione giri/min
0-10  0,94    11194
0-20  1,436  11471
0-30  1,897  11363
0-40  2,482  12058
0-50  2,944  13356
0-60  3,576  13306
0-70  4,303  13716
0-80  5,200  13679
0-90  6,316  13747
0-100  7,690  13809
0-110  9,806  13791

0-100 metri
6,816 secondi
Velocità di uscita 94 km/h a 13582 giri/min.
0-150 metri
8,613 secondi 7,900
Velocità uscita 105 km/h a 13845 giri/min.

Velocità massima
113 km/h a 13709 giri/min.

Il commento
Paco Carpentiere ha tirato giù il suo ZX dal furgone, ha fatto un paio di sgasate per controllare la carburazione ed è sceso in pista per effettuare i rilevamenti, senza fare regolazioni a livello di trasmissione. I suoi tempi sono molto, molto buoni proprio alla luce di questi fatti. Nello 0-100 km/h paga circa 1 secondo ai migliori Zip SP che abbiamo provato, nei 100 metri esce a circa 5 km/h in meno e con un gap di circa 6/10 di secondo e nei 150 il distacco diventa di circa 1 secondo.
La velocità massima è di 5 km/h inferiore a quella del record attuale per i motori 70 cc di Scooter Magazine: una differenza molto ridotta, considerando che pochi Zip nella AMA hanno passato i 115 km/h!
Da quello che appare dai grafici delle prove il gap è dato soprattutto dalla trasmissione automatica, che fa perdere qualcosa fino a 30 km/h, mantiene le distanze fino a circa 70 km/h e poi tende a perdere di più oltre questa velocità. Potendo fare più prove, sicuramente i tempi sarebbero scesi, ma consideriamo che stiamo parlando di mezzi stratosferici della classe Export del trofeo Stage6, mentre questo ZX corre nella AMA e, come noto, i mezzi di questa categoria non beneficiano certo dello sviluppo di quella superiore. Alla luce di questi fatti possiamo giudicare in modo più che positivo il lavoro di Paco Carpentiere e della Mox Creazioni che, con il loro ZX, si stanno togliendo delle enormi soddisfazioni in questa combattuta categoria grazie anche alle prestazioni del sempre veloce Enrico Ganino.

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